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Maculopatie.

 

Il nostro centro si occupa da sempre di malattie della retina e della macula in modo specifico e con alto livello di specializzazione.

La retina è quella membrana posta all’interno dell’occhio, che consente la visione; se immaginiamo l’occhio come una piccola e perfetta macchina fotografica, la retina è simile alla pellicola.

Si tratta di un tessuto delicatissimo e sottilissimo, che presenta al suo interno ben dieci strati di cellule che, per costituzione e funzioni, sono da considerarsi, di fatto, come cellule cerebrali; tali cellule sono in numero fisso dalla nascita e non sono in grado di riprodursi se danneggiate: pertanto ogni malattia della retina è una malattia importante.

In particolare, tra tutta l’area della retina, una parte fondamentale è quella dove vanno a fuoco i raggi visivi, che è definita “MACULA”.

SOLO QUESTA PARTE DELLA RETINA HA CAPACITA’ DI VEDERE DIECI DECIMI, la retina circostante ha una acuità visiva più bassa; così la macula serve per vedere gli oggetti distinti, il resto della retina per muoversi nell’ambiente.

La macula misura appena un millimetro quadrato e, per sua costituzione, è molto fragile.

Se ogni malattia della retina è una malattia importante, ogni malattia della macula è una patologia grave.

La macula può essere interessata da molte malattie di tutto il corpo, quali il diabete, l’ipertensione, i disturbi della tiroide e ormonali in genere, diverse intossicazioni, molte malattie genetiche, sia generali, come lo pseudoxantoma elastico, sia esclusivamente maculari.

All’inizio il Paziente accusa diminuzione di vista e visione più scura o con i colori più sbiaditi. (la maculopatia interessa spesso, almeno inizialmente, solo un occhio), si passa poi a deformazione di immagine, fino alla comparsa, al centro del campo visivo di una macchia scura permanente.

Da quanto precede è evidente la necessità di intervenire il più presto possibile, per tentare di limitare il danno.

Retina normale (a sinistra) e un foro maculare (a destra) ben evidente all' esame OCT.

Ad una approfondita visita oculistica seguiranno spesso degli esami in grado di studiare tutti gli strati della retina e la circolazione retinica, fatto questo essenziale per capire l’origine della maculopatia e valutarne il trattamento ( si veda “fluorangiografia”, “OCT”, ”Ecografia Oculare”, “Elettrofisiologia Oculare”).

 

TRATAMENTI POSSIBILI:

 

Terapia medica.

 

La maculopatia è una malattia fortemente invalidante, con gravi limitazioni alla vita sociale e di relazione del Paziente; pertanto vi è una costante ricerca di nuove cure in tutto il mondo.

Recentemente, infatti, si è moltiplicata l’offerta di farmaci in grado di stabilizzare la situazione della macula, essenzialmente migliorando la funzionalità delle cellule retiniche e il microcircolo della macula stessa. Tali farmaci, che sono specifici per la macula, servono molto bene a rallentare il decadimento della funzione maculare, anche se possono essere curativi solo nei casi più lievi.

 

Laser. (Vedi Laser retinico.)

Malattia maculare (a sinistra), curata perfettamente col laser (a destra).

 

Farmaci anti-angiogenici (anti-VGF).

 

Poche gocce di anestetico sono sufficienti per somministrare l'anti-VGF: il trattamento è ASSOLUTAMENTE INDOLORE!

Molte maculopatie sono causate da dei vasi sanguigni che sono prodotti dall’organismo al di sotto della retina, in risposta all’invecchiamento e a fattori genetici o acquisiti nel corso della vita, una posizione questa da cui creano un importante disturbo di funzionamento della membrana retinica.  Tali vasi, infatti, tendono ad occupare spazio e a deformare la retina sovrastante, possono rompersi portando a una condizione di ipoosigenazione con conseguente formazione di nuovi vasi anomali e, in definitiva, condurre ad una progressiva riduzione della vista. Una soluzione è quella di far coagulare questi vasi, per ristabilire le condizioni originarie della retina, e questo è possibile con i farmaci anti-angiogenici (anti-VGF), una soluzione trovata di recente.

Purtroppo, attualmente questi farmaci non agiscono per bocca o per iniezione intramuscolare o endovena e devono essere iniettati direttamente nell’occhio. Però i risultati sono incoraggianti, anche perché non vi sono effetti collaterali importanti, i farmaci colpiscono selettivamente i vasi anomali e non il resto dell’occhio e, cosa più importante, possono essere ripetuti. In genere, infatti, una sola iniezione non basta e ne servono almeno tre, però, anche in casi in cui sono state fatte dieci o venti iniezioni (devono essere applicate a distanza di un mese l’una dall’altra), non vi sono particolari problemi. Il buon esito del trattamento si controllerà tramite metodiche quali la fluorangiografia, e l’OCT.

Nel nostro cento si garantisce l’applicazione di tali farmaci secondo i protocolli di ricerca più moderni e sperimentati, lavorando in ambiente sterile e attrezzato a questo scopo, con la possibilità di utilizzare fluorangiografia e OCT di ultimissima generazione per il controllo.

 

Terapia fotodinamica.

 

Il Paziente vede male (a sinistra una simulazione), ma l'esame della retina (al centro) in apparenza non rivela nulla. Una fuorangiografia (a destra) indica un gruppo di neovasi proprio sotto la macula: è una maculopatia che può essere trattata con la fotodinamica.

La terapia fotodinamica ha un effetto analogo a quello dei farmaci anti-angiogenici (anti-VGF) (vedi sopra), ma che TENDE AD ESSERE MENO SELETTIVO di questi per i neovasi e a colpire molto di più i tessuti circostanti. Si deve iniettare una sostanza endovena (rischio di reazioni allergiche), che poi è attivata col laser: questo elimina i vasi neoformati. Anche la fotodinamica può essere ripetuta. La fotodinamica e l’utilizzo dei farmaci anti-angiogenici (anti-VGF) non sono da considerarsi metodiche che si escludano a vicenda, né si deve pensare che una sia migliore dell’altra come risultato, ma si tratta due metodi diversi di raggiungere lo stesso scopo.  Spesso, addirittura, si eseguono a distanza di tempo sullo stesso Paziente.