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Il Glaucoma.

 

Il Glaucoma è, essenzialmente, una malattia che colpisce la parte di nervo ottico che “entra” nell’occhio (la sua cosiddetta “testa”). Questa struttura è formata da circa un milione di fibre e, di fatto, il glaucoma riesce a “tagliarle”, come si sbuccerebbe un cavo telefonico, partendo da quelle periferiche (che portano l’immagine del campo visivo periferico), fino, IN ULTIMO, ad arrivare a quelle centrali (che portano la visione centrale, cioè la vista in decimi). Per questo fatto è una malattia estremamente insidiosa e che all’inizio è assolutamente nascosta e non dà alcun disturbo (alcuni autori americani l’hanno definito “LADRO DI VISTA”). D’altra parte i danni sul nervo sono quasi sempre IRREVERSIBILI e, pertanto, diventa fondamentale avere una diagnosi precoce.

La compressione progressiva

esercitata sul nervo ottico nel

glaucoma porta dopo anni

SENZA ALCUN SINTOMO ad una

improvvisa riduzione del campo

visivo ed a visione con aloni.

Questa può essere fatta in una normale visita oculistica, in cui si misuri la pressione oculare e si esamini il nervo ottico, cosa per cui è qualificato il medico oculista.

E’ considerata talmente importante e invalidante, che viene attualmente consigliato di effettuare una visita di controllo attorno ai 30-40 anni per tutti, mentre chi ha in famiglia un parente colpito da glaucoma dovrebbe farla anche a 20-30 anni.

Qualcuno potrebbe obiettare che non è possibile non accorgersi in tempo che una parte della visione laterale è compromessa. Il problema è che, all’inizio, non è che una porzione di campo diventa improvvisamente “buia”, vi sono cali di sensibilità in punti limitati del campo visivo. Inoltre, l’altro occhio compensa tali punti (l’area di visione normale è data dall’unione di quella dei singoli occhi). Pertanto non ci si accorge dei deficit se non quando le aree malate iniziano ad estendersi e a congiungersi, cioè QUANDO E ‘ TROPPO TARDI per riprendere la sensibilità perduta e, soprattutto, LA STRUTTURA DEL NERVO E’ GIA’ DANNEGGIATA in modo IRREVERSIBILE.

Dato che la visione centrale è compromessa per ultima, misurare i decimi non serve a molto per scoprire il glaucoma, ma si dovrà analizzare il funzionamento globale del nervo ottico tramite degli esami appositi che si affiancano alla normale visita oculistica, quali il Campo Visivo, l’Elettrofisiologia oculare ed il GDX-OCT.

 

Progressivo deterioramento di

aree di visione (in alto) e della

curva di sensibilità (in basso) in

un caso di glaucoma studiato

nel tempo col campo visivo.

 

 

L'occhio destro (in verde) ha il

glaucoma e manda un segnale

più basso e deteriorato del

sinistro (trccia rossa) all'esame

GLAID (vedi Elettrofisiologia).

 

 

 

La compressione esercitata sul

nervo ottico nel glaucoma ed un

esame GDX che mosta l'effetto

di questa su ognuna delle fibre

del nervo.

Nel nostro centro effettuiamo tutti questi esami con metodiche moderne: il fatto di disporre di più metodiche consente di aumentare la precisione complessiva conseguendo una diagnosi più sicura, soprattutto in tutti quei casi iniziali e nascosti, dove, tardando a scoprire il problema, si arriverebbe ad un danno irreversibile. 

Una volta fatta la diagnosi, che si può fare?

Il trattamento può essere medico, chirurgico o col laser.

 

Trattamento medico.

 

Vi sono in commercio una infinità di colliri, che possono anche essere combinati tra loro e sono molto efficaci. Abbassano la pressione oculare, il che aiuta a far cessare la compressione sulle fibre del nervo ottico (vedi sopra). Sono, tra tutti i farmaci disponibili per tutte le patologie dell’intero corpo, quelli con meno effetti collaterali. Purtroppo, essi agiscono fintanto che sono applicati e pertanto, la terapia deve andare avanti per molto tempo (spesso anni). Un altro problema è che, anche se si possono unire tra loro due più colliri diversi, nel caso uno solo non abbia effetto sufficiente a bloccare l’evoluzione della malattia, la diminuzione della pressione oculare ottenuta non riesce ad andare oltre un certo limite, diverso per ogni singolo occhio, cosa che costringe a passare a metodiche laser e/o chirurgiche, qualora detta diminuzione non impedisca la progressione del danno sul nervo ottico. Infine, recentemente si sta facendo sempre più strada la convinzione che agli effetti della pressione dell’occhio si aggiungano anche quelli dovuti ad un problema di circolazione locale. Per questo si tende sempre di più ad aggiungere ai colliri farmaci per la circolazione o farmaci nutritivi per le fibre nervose. I risultati sono incoraggianti.

 

Laser.

 

Nel nostro centro, qualora la terapia medica (vedi prima) non sia sufficiente ad arrestare la progressione della malattia (MA ANCHE IN AGGIUNTA A QUESTA, IN ALCUNI CASI) eseguiamo uno speciale trattamento laser (vedi"LASER NEL GLAUCOMA").

 

Chirurgia.

 

(vedi "Chirurgia della Cornea e del Glaucoma")