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GDX ed OCT.

 

Una delle novità più interessanti, che hanno cambiato il mondo dell’oculistica negli ultimi anni, è stata, grazie all’introduzione dei computer, la possibilità di utilizzare nuove tecnologie per diagnosticare malattie che prima era possibile studiare solo tramite l’osservazione diretta o pochi esami strumentali, fatto che permetteva, per così dire, di analizzare la questione da un solo punto di vista, senza avere più risultati diversi per lo stesso paziente, da mettere a confronto per ottenere una diagnosi più accurata, o per seguire nel tempo l’evoluzione del quadro. Due dei più nuovi esami, DISPONIBILI PRESSO IL NOSTRO CENTRO, sono, appunto l’OCT (Optical Coerence Tomography) e il GDX.

 

 

GDX.

 

Questa meravigliosa apparecchiatura consente di studiare il nervo ottico nella porzione interna dell’occhio, quella interessata in patologie quali il glaucoma, il diabete e le neuriti (vedi Neurologia e Oftalmologia), siano esse originate da trombosi o infiammatorie.

Il fatto è che queste malattie interessano le fibre nervose (circa un milione) di cui è fatto il nervo, deformandole e danneggiandole. Il GDX è in grado di studiare tali modificazioni e, per questo, usa un fascio di luce in grado di costruire una sorta d’immagine tridimensionale del nervo ottico. Il tutto senza iniezione di contrasto o l’uso di sostanze chimiche, senza l’uso di colliri e, addirittura, senza che, come avviene nel Campo Visivo, vi sia necessità che il Paziente esaminato risponda in modo appropriato a degli stimoli, senza, cioè, la necessità di una stretta collaborazione (cosa particolarmente utile in bambini, anziani, disabili, persone con problemi psichici).  I risultati sono riproducibili e il test può essere ripetuto più volte, a motivo, appunto, della mancanza di invasività. Questo consente di poter seguire la situazione nel tempo.

La compressione esercitata sul nervo

ottico nel glaucoma ed un esame

GDX che mosta l'effetto di questa su

ognuna delle fibre del nervo.

Come detto sopra, si otterranno dati fondamentali in tutte le malattie che danneggiano il nervo ottico, anche se il glaucoma è, attualmente, il principale campo di applicazione di questo strumento. L’esame è molto veloce e può essere ripetuto immediatamente in caso di dubbio: la macchina acquisisce una singola immagine in meno di un secondo e questa può essere elaborata in vario modo con molti filtri e sottoprogrammi, per uno studio migliore.

 

 

L'area maculare, come si vede durante

la visita oculistica e la sua

rappresentazione all'OCT: non solo se

ne può osservare lo spaccato, ma

aumenta la percezione dei dettagli!

OCT.

 

Simile al GDX, come principio di funzionamento, l’OCT è una macchina in grado di ricostruire una immagine tridimensionale di porzioni della retina: strutture di meno di un millimetro di spessore vengono riprodotte perfettamente e a colori, con una immagine che assomiglia molto a quella di una risonanza magnetica nucleare. L’OCT non richiede mezzo di contrasto o iniezione di sostanze e, pertanto, è FACILMENTE RIPETIBILE e utilizzabile anche in pazienti intolleranti o con malattie epatiche o renali o cardiologiche che non possono effettuare altri esami. Pertanto, è fondamentale nello studio di TUTTE le malattie maculari (vedi "Maculopatie"), dando delle informazioni aggiuntive a quelle ottenute tramite la fluorangiografia. L’immagine della macula è molto dettagliata ed è visibile direttamente ogni alterazione della struttura, ad esempio una cisti, dei vasi nascosti, un accumulo di liquido, dei depositi celati in profondità nella retina, e, quindi, difficilmente valutabili all’esame del fondo dell’occhio durante la visita oculistica. Tali alterazioni sono ora comodamente misurabili e osservabili, e questo anche nei bambini, negli anziani, o in pazienti che collaborano poco, dato che l’esame non richiede alcun tipo di risposta o di segnalazione da parte dell’esaminato. La metodica è molto veloce, come il GDX e, come questo, può essere ripetuta immediatamente, in caso di dubbio.

Un foro maculare alla fluorangiografia

e la sua immagine OCT: si definisce

molto meglio il danno e la sua gravità.

Ricordo che la macula è quella parte di occhio che consente di vedere nitidamente e che, purtroppo, è anche quella che si danneggia facilmente in seguito a molte malattie (vedi "Maculopatie"), come le maculopatie senili, quelle congenite, il diabete, molte malattie ereditarie, ecc. SPESSE VOLTE, SE SI VEDE MALE PUO’ NON ESSERE UN PROIBLEMA DI LENTI; MA DI MACULA, e questo, ovviamente, richiede uno studio con esami appropriati.